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Interviste

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RADIO PENTAGRAMMA

Intervista ad Andrea Carri

- Com'è iniziata la tua carriera?

- Ho strimpellato le prime note su una tastierina Bontempi a soli 6 anni, nel lontano 1996. I miei genitori ascoltavano sempre i Genesis e gli assoli di Tony Banks mi hanno invogliato ad iniziare!In seguito ho frequentato la scuola di musica locale e iniziato le mie prime esperienze live con alcuni gruppi della zona.Da un paio d'anni ho aumentato fortemente la mia attività live e iniziato a comporre dischi autoprodotti.

- Come mai ti sei avvicinato a questo genere musicale?

- Adoro questo genere musicale poichè lo trovo molto riflessivo, intimo, profondo. Lo ascolto da sempre, mi accompagna nei miei studi, nelle giornate autunnali, nei momenti di alienazione.Ho iniziato a comporre canzoni per esorcizzare pensieri che mi turbinavano dentro, considerando il pianoforte come un amico a cui raccontare i segreti più profondi e non nego che ciò mi faccia sentire molto meglio!Scrivo canzoni perchè lo devo fare, è vitale; se non scrivessi sarebbe come se non avessi rapporti umani e non volessi approfondire la conoscenza di me stesso.

- E' difficile inserirsi nel mondo musicale di oggi?

- Credo proprio di si, ormai il mondo è pieno di musicisti mentre i locali scarseggiano sempre di più. La cultura musicale è scesa parecchio, sono pochi i locali che investono in musica live e mi viene da sorridere pensando che esistono centomila "gruppi emergenti"...ma quanti di loro veramente emergono?!

- Tu hai avuto difficoltà?

- Io ho fatto parecchia gavetta suonando i generi più disparati. Va sottolineato comunque come lo status a cui sono arrivato non mi permette ancora di mantenermi, pertanto lo vedo più come un secondo lavoro che viene dopo la mia attività principale.

- Parlaci un pò dei tuoi lavori...

- "Partire"  il mio disco di debutto, scritto in vari mesi come una serie di piccoli capitoli che poi si sono uniti in una storia unica. E' un disco che analizza il viaggio ed il cambiamento focalizzandosi sulle sensazioni che proviamo nello stravolgere la nostra vita. Presenta tappe di lenta e triste riflessione su quello che abbiamo perso, ma anche capitoli di pura gioia verso il mondo che stiamo scoprendo. Questo disco, nato prima come solo progetto da studio, mi ha fatto iniziare i concerti di Piano Solo e creare il mio gruppo di supporto composto da Emanuele Milani al violoncello e Gabriele Pigoni alle tastiere."Stanze Segrete"  un disco nato fra autunno ed inverno, le stagioni di maggiore ispirazione pianisticamente parlando. E' molto più lento del precedente, più delicato ed introspettivo, volto tutto ad una conoscenza più approfondita di se stessi. Un occhio interno che vuole svelare le mie emozioni.

- Se dovessi dare un consiglio a chi vuole intraprendere questo percorso artistico, quale sarebbe?
- Il primo di guardarsi dentro e chiedersi se è veramente questo che vogliono. Oggi vogliono dare l'idea di un mondo facile (e certi programmi televisivi non fanno che alimentare questa credenza diffusa), pieno di privilegi e quant'altro; in realtà l'attività musicale è molto impegnativa e per seguire veramente questo percorso serve tanta determinazione e spirito di sacrificio. Aggiungo anche che bisogna essere circondato dalle persone adatte in quanto un musicista manca spesso da casa, ha pochissimo tempo per gli amici e lavora quando gli altri festeggiano, proprio per animare le loro feste!Il secondo consiglio è quello di divertirsi sempre e comunque, la musica non deve prescindere da ciò; se manca questo aspetto base credo manchino le prerogative per continuare un certo stile di vita.

- Cosa ti ha iscpirato nella creazione del tuo ultimo cd, “Partire”?

- L'ispirazione è venuta dalle giornate autunnali, dai cambiamenti, dagli amici persi e da quelli trovati, dalle persone che mi circondano. Avevo tanti pensieri che mi giravano in testa e che neanche io capivo a fondo, questo disco mi ha permesso di dipanarli ed esorcizzarli, arrivando ad una sorta di tregua con me stesso. E' indubbio che questo disco mi abbia fatto stare meglio una volta completato.

- La canzone, la musica, a cui sei più legato?

- Se devo parlare delle mie canzoni, sono particolarmente affezionato a "La nostra stagione", "Un'altra canzone per te" e "Una foto".Se devo parlare di canzoni di altri, premettendo che ascolto generi vari e molto differenti fra di loro, concentrandomi solo sul piano solo, le canzoni che mi fanno provare le emozioni più forti sono "River flows in you" di Yiruma, "Joy of the journey" di Kevin Kern, "I giorni" di Ludovico Einaudi.

- Un ricordo bizzarro del tuo lavoro che ti è rimasto in mente?

- Ce ne sono tanti, tantissimi, dalle delusioni ai momenti pi incredibili, senza tralasciare alcuni aneddoti (in passato, ad esempio, ci lanciarono un secchio d'acqua sul palco perchè il concerto si svolgeva vicino ad una condominio dove con la nostra musica avevamo svegliato un neonato che si era appena addormentato!).Ma i ricordi a cui sono più legato, oltre ai concerti più belli, sono sicuramente le mie conoscenze musicali. Infatti suonando in giro ho conosciuto tantissime persone, musicisti e non, e con molto di queste mantengo i contatti. Alcuni sono diventati i miei migliori amici! La musica può dare tanto, a me ha dato persone fantastiche.

-Progetti futuri?

-Devo ammettere che al momento non ho ancora le idee chiarissime.In ogni caso sicuramente continuerò il mio impegno live con i vari gruppi e posso anticipare che a Dicembre 2012 uscirà il nuovo disco delle "Onde Acustiche", formazione in cui sono pianista.Parlando di Piano Solo, lavorerò per un paio di esibizioni e sicuramente continuerò a comporre, anche se non so con quali tempistiche. Al momento ho un po' di materiale su cui posso lavorare, sia di matrice live che inediti. Vedremo cosa mi ispireranno i prossimi mesi!

- E hai in programma un tour o dei concerti? Attualmente suono dal vivo con i miei progetti paralleli quali i Goodbye Seventies, tribute band anni '80, le Onde Acustiche, gruppo acustico cantautoriale e Gabriele Pigoni, un rocker emiliano; tutte queste band mi portano via tantissimo tempo e quindi i concerti di Piano Solo li metto in secondo piano, considerandoli eventi isolati (3 - 4 all'anno) e non avendo mai organizzato un tour, prediligendo per questo tipo di musica un lavoro in studio.
Non posso e non voglio escludere però un eventuale futuro ciclo di concerti di Piano Solo qualora avessi più tempo ed energie da dedicarci.

- Vuoi dire qualcosa ai tuoi fans?

- Li voglio ringraziare di tutto, per il loro sostegno, per il loro seguirmi sui social e ai concerti per condividere i miei video e la mia musica. Per me sono come una piccola famiglia e con molti di loro ho un rapporto diretto e ho avuto il piacere di conoscerli di persona. La musica mi regala tanto e fra queste tante cose mi ha regalato ascoltatori fantastici.

- Dov'è possibile trovarvi in rete e avere notizie di voi?

- Il canale principale è il mio sito web www.andreacarri.it  nel quale si può trovare una panoramica di tutto quello che faccio, i miei video, le mie canzoni e tutti i contatti per i social e quant'altro (fra cui la mia Mail, mi piace avere un contatto diretto con le persone e rispondere ai loro messaggi).

- Grazie, un saluto e in bocca al lupo!

- Crepi e grazie a voi!!!

© Intervista per Radio Pentagramma – Ottobre 2012


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