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Interviste

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Intervista a Gianni Togni

D: Oggi sei qui per presentare il tuo ultimo lavoro ma vorremmo cogliere l'occasione per parlare un

pò anche del tuo percorso artistico, conoscere di più la tua carriera, i tuoi lavori ma anche l'artista

Gianni Togni.

Intanto domanda secca: come e quando ti sei avvicinato e appassionato al mondo della musica?

R: La passione per la musica nata insieme a me. Da bambino cantavo, a 14 anni componevo, a 15

mi esibivo la domenica pomeriggio al Folkstudio di Roma, a 17 anni incidevo il primo disco.

D: E' stato difficile intraprendere questa strada artistica?

R: Delusioni e vittorie fanno parte del gioco della vita, ma nell'arte non bisogna mai dare qualcosa

per scontato, acquisito. Non abbattersi o esultare, a secondo degli esiti, l'unico modo che conosco

per navigare tranquilli. Il talento, se vero, ha bisogno di essere alimentato continuamente, altrimenti 

una tigre che poi lentamente ti divora. Meglio fare ci˜ che piace veramente, e bene, piuttosto che

inseguire le chimere del successo; quello arriva quando non ci pensi.

D: Disco d'oro, cantante di successo e anche autore di tre musical: Hollywood del 1998 con

Massimo Ranieri, un musical su Greta Garbo per il Teatro Stabile di Stoccolma, che andato in

scena nel febbraio 2002, e “Poveri ma belli” per il Sistina di Roma nel 2008. Lavori importanti.

Come li hai vissuti, che esperienze sono state per te?

R: Emozionanti, faticosi, coinvolgenti, complessi, esaltanti. Dormi poco e non pensi ad altro.

Musiche, arrangiamenti, parole, prove, messa in scena. Il tempo sembra fuggire rapido. Alla fine,

per˜,al debutto il sipario si apre sempre.

D: Pensi che oggi in ambito musicale, il successo equivalga a merito, a talento artistico, oppure nel

determinare il successo di un artista giocano altre qualità e o necessità?

R: Non lo so e, sinceramente, neanche mi interessa saperlo. Il successo non ha odore, sapore, non lo

puoi toccare e ti accorgi di averlo avuto solo quando se ne va. E' un imbroglio, dolce solo a metà.

Ripeto, meno lo cerchi e meglio stai. Bisogna lavorare per migliorare se stessi e la società. Gli

applausi, se siamo a posto con la nostra coscienza, prima o poi arriveranno.

D: E' più facile oggi fare il cantante rispetto a qualche anno fa?

R: Rispondo con una domanda: esiste un mestiere facile nella vita? Personalmente credo proprio di

no. La fortuna, soprattutto nel mondo dell'arte, solo un luogo comune. Può capitare di esserne

sfiorati una volta, per puro caso, ma stento a credere che l'evento possa ripetersi se si è privi di

talento.

D: Che ne pensi dei talent show musicali?

R: Non guardo la televisione, quindi mi è difficile avere un pensiero in merito.

D: Ricordiamo brevemente la tua carriera citando i tuoi maggiori successi: Luna, Semplice, Vivi,

Per noi innamorati, Giulia. "Semplice" in particolare, non so se ne sei già a conoscenza, è stato

rispolverato in questi ultimi mesi grazie ad una finalista del Grande Fratello, Francesca Rocco che

la canta e ne cita frasi molto spesso contagiando i suoi seguaci. Ha un testo particolare, una musica

allegra, racconta il lato appunto "semplice" della vita che poi è anche quello più importante.

Dunque a questo punto raccontaci com'è nata questa canzone, cosa ti ha inspirato.

R: Nessuna ispirazione particolare, se non quella di guardare costantemente dentro me stesso alla

ricerca di emozioni provate. Le cose sono già nell'aria, esistono prima di scriverle, l'importante 

riuscire a vederle e saperle cogliere prima degli altri. La ripetizione non fa parte dell'arte e me ne

tengo lontano. Comunque mi fa piacere sapere che “Semplice” risulti ancora attuale.

D: Tu sei stato abbastanza presente artisticamente fino ad un certo punto poi c'è stato un periodo di

assenza per poi ricominciare. Come mai questa pausa?

R: Probabilmente vuoi dire che non vado più in televisione, perchè in realtà artisticamente ho

composto e scritto molte più cose in questi anni rispetto agli anni visibili. La mia è stata una scelta 

premeditata, pensata a lungo. Non sono interessato a promuovere la mia faccia, raggiungere i grandi

numeri, partecipare a trasmissioni tritacarne, due minuti e ciao, avanti un altro. Confesso che non

passa giorno in cui non ricevo offerte televisive di ogni tipo, grandi o piccole, ma al momento non

trovo ancora una giustificazione possibile per parteciparvi. A settembre, con l'uscita del album “Il

bar del mondo”, vedremo. Se arriverà una proposta significativa, culturalmente e artisticamente

parlando, la prenderò in considerazione.

D: E arriviamo al tuo ultimo album appunto “Il bar del mondo” che esce a settembre ma che in

questi giorni viene anticipato nelle radio dal tuo singolo: com'è nato questo lavoro e quanto tempo

hai impiegato per crearlo e completarlo?

R: “Il bar del mondo“ nato dal lavoro di un anno, senza vincoli e pressioni. Ho composto

musicalmente ogni canzone il pomeriggio prima di entrare in studio, in modo da arrivare a

registrare con una struttura aperta, ancora in fase di definizione. Ho seguito volutamente l'estro del

momento e quindi molti brani durano anche sei o sette minuti. “Nel '66“ in realtà non un singolo,

ma una piccola anticipazione, in streaming gratuito, tagliata per l'occasione; nel cd, infatti, avrà una

lunghezza e un significato molto diversi. Gli undici brani sono stati suonati con strumenti veri,

senza campionatori e tastiere, con la migliore qualità possibile di microfoni e pre amplificatori

valvolari. L'orchestra sinfonica, invece, stata ripresa in diretta, utilizzando un grande studio a

Praga. I testi li ho scritti tutti alla fine, avendo già in testa i personaggi da raccontare, e sono

volutamente surreali. Il disco verrà stampato anche nella versione in doppio vinile, oltre che in cd e

download digitale.

D: Progetti concomitanti al cd nel tuo immediato futuro?

R: Probabilmente “Il bar del mondo” diventerà anche una sorta di musical per il teatro, con

danzatori, attori, mimi, musicisti e vari ospiti a rappresentarlo dal vivo insieme a me. Le trattative

sono avviate e spero di riuscire a realizzare anche questo sogno.

Grazie per esser stato con noi in bocca al lupo per tutto e buon lavoro! a presto!

© Intervista per Radio Pentagramma – Giugno 2014


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